Entità e cause del danneggiamento: semidistrutta |
Riparazione / ricostruzione: la
chiesa venne riedificata nel 1923 in modo aderente all'originale.
Rifatte in gran parte le murature, completamente il tetto e l'abside.
Rimase integro invece quanto restava dell'antica chiesa medievale. Il
presbiterio, ampliato rispetto al precedente, venne dipinto nel 1923
dal pittore Zimolo di Sagrado. L'altar maggiore in marmo fu consacrato
nel 1923 (ripristinato dal Novelli), sopra di esso è collocato dal 1930
un quadro con l'Assunta di Giovanni Moro. Non essendoci più gli antichi
altari laterali vennero predisposte semplici mense in legno con sopa le
statue lignee della Madonna del Carmine e del S. Cuore di Gesù. Avendo
predisposto una ampia cantoria, nel 1927 vi venne collocato dalla ditta
Tronci e Del Sere di Lucca un organo che non risultò di buona fattura,
tanto che tra il 1937 ed il 1947 ne venne realizzato un altro posto
nell'abside, anch'esso di infelice realizzazione. Anche la Via Crucis
venne realizzata dopo la guerra (Clemente Del Neri, 1925). Sulla
facciata venne collocata una statua marmorea dell'Immacolata di Novelli. |
Dimensione: lunghezza 20,60 m.; altezza 16 m.; larghezza 11,20 m. |
Inaugurazione / nuova consacrazione o benedizione: benedizione e consacrazione dell'altare maggiore il 5 agosto 1923 per mano dell'arcivescovo di Gorizia Francesco Borgia Sedej |
Campane e campanili: campane danneggiate e rifuse dopo la guerra dalla ditta Broili di Udine (1926) |
Riferimenti archivistici. |
ACAG, Curia, Parrocchie italiane, Beni, f. Farra |
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ASGO, Genio Civile , Ufficio Campane, Pratiche generali, b. 1510, f. 5215 |
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