Riparazione / ricostruzione: La nuova chiesa vicariale di Sdraussina, dedicata a s. Paolino d'Aquileia, era stata realizzata nel centro del paese per ragioni di praticità: la vecchia chiesa di s. Valentino risultava piccola e lontana; inoltre, a conseguenza della presenza di un importante insediamento industriale, la popolazione del piccolo centro stava rapidamente crescendo. Così il nuovo edifico di culto, inaugurato pochi mesi prima dell'occupazione italiana, a seguito dei danni subiti, fu restaurato a più riprese, nel 1917 e nel 1919; la vecchia chiesa di s. Valentino invece, gravemente danneggiata, non venne ricostruita. L'edificio, di impianto neoromanico, era chiaramente ispirato alla basilica aquileiese, tanto che al presbiterio rialzato si accedeva attraverso due rampe divise da un ambone centrale, situazione che riprendeva lo schema del presbiterio aquileiese. Piuttosto approssimativo il restauro del tetto a carena di nave e della volta realizzato durante la guerra dal Genio militare. Gran parte degli arredi sacri venne acquistata dopo la guerra, a completamento di quanto non era stato possibile realizzare in precedenza. Anche i banchi vennero acquistati grazie all'intervento dell'Ufficio Ricostruzioni. L'altar maggiore, riconsacrato nel 1919, era formato dalla sola mensa con un tabernacolo di legno; sarebbe stato completato nel 1925 da Giuseppe Mosettig di Sagrado. |