San Nicolò Vescovo
Località: Sagrado - Zagraj
Decanato: Gradisca
Stazione curata / status giuridico: curazia
Data edificazione: 1711 (probabilmente su di una chiesa preesistente) ed ampliata a tre navate nel 1892
Benedizione / Consacrazione: 8 giugno 1765 per mano dell'arcivescovo di Gorizia Carlo Michele d'Attems; il 20 ottobre 1901, a seguito dei nuovi lavori di ampliamenti, il principe arcivescovo card. Giacomo Missia riconsacrò l'edificio sacro ed il nuovo altare maggiore
 
Entità e cause del danneggiamento: Nel giugno 1915, durante la prima battaglia dell'Isonzo, chiesa e torre campanaria furono oggetto di bombardamenti, provocando gravi lesioni al complesso. Nonostante ciò, nel 1915 venne utilizzata dai soldati per celebrare la messa di Natale; così anche nei due anni successivi vi si officiò più volte. Risultava però semidistrutta: scoperchiata la navata, distrutti abside ed altar maggiore. Il campanile fu raso al suolo.
Riparazione / ricostruzione: Subito dopo la fine della guerra, la chiesa è stata riadattata, ma con un intervento alquanto provvisorio, tanto che il tetto già nel 1922 minacciava di crollare. In quello stesso anno l'edificio di culto mancava ancora dell'altar maggiore, di due pale d'altare (che risultavano asportate), di due grandi quadri (in precedenza appesi alle pareti del presbiterio), della Via Crucis, dei banchi, dei confessionali e di quasi tutti gli arredi liturgici (organo compreso). Si erano salvate la statua di s. Nicolò e quella della Madona del Carmine (che durante le ostilità era stata spostata prima a S. Martino del Carso e poi ad Opacchiasella). Grazie ad uno stanziamento di 153.000 lire, interventi più radicali di restauro furono realizzati nel 1923-24 con la ricostruzione dell'abside ed il rifacimento di tutta la copertura. Si procedette allora all'intonacatura generale ed al riatto della pavimentazione, oltre al ripristino dei gradini che portavano al presbiterio, alla ricostruzione delle balaustre, del pulpito e dell'altar maggiore. Gli interventi lapidei furono opera di Giovanni Battista Novelli. Sul soffitto Corrado Zimolo dipinse una "Gloria di san Nicolò". Un po' alla volta furono acquistati anche gli arredi sacri mancanti. Successivamente si provvide alla collocazione di un nuovo organo, realizzato dalla ditta Kacin di Gorizia, montato nel 1927. Nel corso degli anni successivi, l'edificio è stato oggetto di ulteriori interventi di restauro, e, nel 1950, fu realizzata la nuova ampia scalinata d'accesso. La statua di s. Nicolò di Bari, posta nel 1942 all'interno di una nicchia sulla facciata, era collocata, prima della grande guerra, sull'altare maggiore.
Dimensioni: navata centrale alta m. 8.85, lunga m. 14.08, larga m. 7.40; navate laterali alte m. 8.20, lunghe m. 7.49, larghe m. 4.20; il presbiterio è alto m. 8.20, lungo m. 8.10 e largo m. 7.40.
Nuova consacrazione: il 24 giugno 1923 il principe arcivescovo di Gorizia mons. Francesco B. Sedej consacrò il nuovo altare maggiore e la chiesa restaurata.
Campane e campanili: il campanile, inaugurato il 10 febbraio 1783, raso al suolo durante la guerra, fu ricostruito nel 1923-24 in "stile veneziano".
Inventari ed elenchi: Elenco delle chiese e degli edifici ecclesiastici ... Sagrado ... Chiesa ... Sant'Anna, e dal 1738 s. Nicolò di Bari (1928).
Riferimenti archivistici.
ACAG, Parrocchie italiane, Beni parrocchiali, f. Sagrado.
Riferimenti bibliografici.
O. FASIOLO, Storia di Sagrado, Gorizia, 1907.
E. VITTORI, S. VITTORI, Il castello Alimonda, la chiesa, il ponte, Sagrado, 2017.