Entità e cause del danneggiamento: Gravemente danneggiata (erano rimasti parzialmente in piedi la facciata e parte dei muri perimetrali); il campanile venne abbattuto i 5 luglio del 1915 rovinando in parte sulla chiesa. |
Riparazione / ricostruzione: Subito dopo la guerra si prospettò la realizzazione di una nuova chiesa, sia a causa della struttura gravemente compromessa sia al fine di realizzare un nuovo edificio di culto più grande e capace di rispondere alle nuove esigenze della città. Già nel piano regolatore del 1920, firmato dall'ing. Fornasir, venne scelto di abbattere quanto rimasto e procedere alla costruzione di un nuovo Duomo con criteri architettonici completamente diversi in un sito diverso (difronte alla vecchia chiesa, facendo in modo che la nuova facciata si aprisse verso l'allora via S. Giusto oggi via Rosselli). I primi progetti realizzati tra 1920 e 1921 furono oggetto di diverse critiche, anche da parte dei referenti della Commissione diocesana di arte sacra (M. Fabiani e K. Drexler). Venne allora bandito un concorso nazionale nel 1922 da parte dell'Opera di Soccorso per le Chiese rovinate dalla Guerra. Tra i quaranta progetti presentati la scelta cadde su quello degli architetti Gino Benigni e Francesco Leoni, che presentava "un organismo di chiesa a tre navate che ricorda il tipo basilicale della primitiva arte cristiana". Il nuovo Duomo venne inaugurato il 9 giugno del 1929. [ documento con narrazione estesa ].
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Dimensione: Lunghezza 54 m; altezza 22 m; larghezza m. 21. |
Inaugurazione / nuova consacrazione o benedizione: Il 9 giugno 1929 per mano dell'arcivescovo di Gorizia mons. Francesco Borgia Sedej. |
Campane e campanili: Il campanile settecentesco era stato abbattuto il 5 luglio del 1915. Il progetto del nuovo Duomo prevedeva anche un nuovo campanile che non venne subito realizzato (si issarono tre campane, fuse dalla ditta Broili di Udine su un campaniletto provvisorio posto dietro la sacrestia. Il nuovo campanile venne costruito in forme diverse dal progetto originale tra il 1956 ed il 1958. |
Inventari ed elenchi: Risposte al questionario proposto S.A. il Principe Arcivescovo per la visita pastorale (25 luglio 1935) in ACAG, Curia, Parrocchie italiane, Beni parrocchiali, f. Monfalcone S. Ambrogio. |
Note: Durante gli eventi bellici vennero disperse quasi tutte le opere d'arte conservate nel vecchio Duomo (tra cui la pala d'altare attribuita a Palma il Giovane). Si sono salvate due statue (Sant'Ambrogio e S. Marco) attualmente posizionale entro due nicchie sulla facciata della Chiesa della B.V. Marcelliana. |
Riferimenti archivistici. |
ACAG, Curia, Parrocchie italiane, Beni parrocchiali, f. Monfalcone S. Ambrogio |
ACAG, Curia, Parrocchie italiane, Atti, f. Monfalcone S. Ambrogio (59/1) |
ACAG, Curria, Acta, prot. 3588/1919, 4212/1929, 4662/1920, 4062/1921, 3802/1922, 3962/1922, 4081/1922 |
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Riferimenti bibliografici e sitografia. |
Il concorso per il Duomo di Monfalcone, in «Arte cristiana», aprile 1923 (a. XI, n. 4), pp. 97-115 |
L. Pavan, Il Duomo di Monfalcone, in «Bisiacaria», 1994, pp. 74-79 |
L. Ceriani Barbariol - B. Benaglia Bonadonna - D. Comuzzo Mazzanti, Sant'Ambrogio e le sue chiese filiali, Monfalcone 1998 |
V. Spanghero, Campane e campanari del territorio di Monfalcone dal XVI al XXI secolo, Turriaco 2001 |